FRAMMENTI N° 38

4 Febbraio 2012

ESENZIONE ICI: DIRITTO O PRIVILEGIO?

La storia di un malinteso, Il 30 gennaio 2012 il Consiglio comunale di Firenze ha affermato un principio “importante”: è’ l’ora di finirla con i privilegi della Chiesa. Basta con la politica delle esenzioni. Siamo uno stato laico e quindi la Chiesa deve pagare l’ICI. Lo ha fatto con 19 voti favorevoli 13 contrari e 2 astenuti. Per affermare questo principio si è votato una mozione (le mozioni hanno solo valore di indirizzo) che titola testualmente: “Abolizione esenzione ICI per gli immobili di proprietà degli enti religiosi e non profit di natura commerciale”. Come sappiamo, la legge 222/1985 recita: L’esenzione ICI spetta agli immobili “destinati esclusivamente allo svolgimento di attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative o sportive, nonché delle attività di religione o di culto”. Quindi, udite udite, gli immobili di natura commerciale pagano GIA’ l’ICI. E’ stata approvata una mozione che non può avere effetto perché chiede una cosa che è già realizzata. Se una parrocchia, poniamo, possiede una pensione, un negozio o una libreria, paga l’Ici fino all’ultimo centesimo, anche se i suoi utili vengono reinvestiti a fin di bene. Abbiamo chiesto inutilmente di redigere una nuova mozione finalizzata a rintracciare e sanzionare chi commette abusi. Su questo tema ci deve essere il massimo impegno da parte di tutti. Abbiamo chiesto di riformulare meglio il concetto di esenzione, di rivedere il dispositivo finale, in modo da non scrivere cose inconsistenti. A nulla sono valsi i nostri appelli. Ordine di scuderia: la mozione andava votata così com’era. E’ stato detto chiaramente negli interventi che l’intento era ben altro. Si mirava a colpire i “privilegi” della Chiesa e degli enti no-profit. Basta con le esenzioni, chiediamo al governo di toglierle. Ora, a parte che il consiglio comunale non può rivolgersi direttamente al governo, ma non si è considerato che così rischia di venir meno il principio di sussidiarietà, che si colpiscono opere assistenziali indispensabili per i comuni in questo tempo di ristrettezze economiche (lo ha detto l’assessore Saccardi). Rispettiamo il voto della maggioranza, ma non lo condividiamo nel metodo e nemmeno nel merito. La pretestuosa campagna laicista che sta sollevando un gran polverone al grido di “stop ai privilegi del Vaticano” sta aggredendo quel poco di protezione sociale che è rimasta in piedi in Italia: ospedali, scuole per l’infanzia, oratori, doposcuola per i bambini indigenti, associazioni sportive, mense dei poveri, centri di accoglienza, case famiglia. A chi giova non lo sappiamo, ma, per quello che può servire, abbiamo votato contrario alla mozione.

(Enrico Bertini, Andrea Borselli, Massimo Fratini, Michele Pierguidi, Salvatore Scino – Consiglieri comunali del Partito Democratico – Intervento apparso su Toscana Oggi n° 5 del 5 febbraio 2012.)

 

La mozione di cui si parla era stata presentata alla fine del 2010: circa un anno e mezzo fa. Era stata assegnata alla commissione bilancio di cui sono presidente. Non ho mai analizzato il testo in commissione perché era palesemente errato. Chiedeva infatti una cosa che non esiste: l’abolizione di una esenzione che era già stata abolita. A più riprese ho invitato verbalmente il presentatore a ritirarla, a riscriverla, oppure a presentarne un’altra che condannasse gli abusi e gli eccessi in modo da perseguire chi se ne approfitta. Niente. Non ho ottenuto risposte. Nel frattempo ho fatto domande, indagini, verifiche e ho scoperto una cosa sconvolgente: la chiesa diocesana, le case del popolo, le associazioni sportive o di volontariato, quando utilizzano fondi a fini commerciali, PAGANO L’ICI. Questa straordinaria scoperta mi ha consentito ad esempio di verificare che la chiesa di Firenze paga oltre 100.000 euro l’anno di ICI al comune di Firenze (di cui oltre 10.000 per il convitto La Calza). In consiglio comunale, insieme ad altri consiglieri del PD, ho fatto di tutto per far ritirare o rivedere il testo. I colleghi, non hanno capito che non si voleva “addolcire” il testo, ma semplicemente evitare che si facesse una brutta figura lasciando immune da critiche chi commette abusi. A un certo punto della discussione qualcuno ha “dettato la linea” dicendo che andava votata così com’era. La mozione è passata. La frittata era fatta. Del PD solo Fratini, Scino, Borselli, Bertini e Pierguidi hanno votato contro. Ma la storia non finisce qui. Il giorno dopo io e Scino ci siamo fatti promotori di un testo articolato che spiega bene le nostre ragioni. Il testo, intitolato: “quando l’ideologia batte il buon senso” viene integrato e sottoscritto da 11 dico 11 consiglieri del PD. Fortunatamente qualcuno ha capito di aver fatto un errore nel votare la mozione. Evviva. Meglio tardi che mai. Qui trovate il testo integrale: http://press.comune.fi.it/hcm/hcm5353-2_2_1-Ici+e+immobili+degli+enti+religiosi%2C+%22Quando+l%27ide.html?cm_id_details=60978&id_padre=4473

Mipiacerebbe sapere la vostra : massimo@massimofratini.it .

Sul tema dell’ esenzione ICI ritengo valide le argomentazioni di mons. Crociata segretario generale della CEI (ha sostituito in questo incarico mons. Betori) che in una conferenza stampa, il 26 gennaio scorso, si è detto disponibile, in questo periodo terribile della finanza italiana ad accettare riduzioni alle esenzioni – nessun atteggiamento di riserva o contrarietà – ha detto testualmente. La chiesa è pronta a collaborare con lo Stato per «una legislazione sempre più puntuale», se è per «salvaguardare le fasce più deboli della popolazione». Crociata ha rinnovato quindi la «volontà dei vescovi italiani di osservare le leggi, così come lo Stato le formula». E ha voluto precisare che l’Ici «è una materia di tipo unilaterale, non è materia concordataria: è una legge dello Stato che tocca e interessa tutto l’ambito del non profit, che va ben al di là dei confini ecclesiali». Infine una domanda: ma perché non si ha la volontà di cercare chi commette abusi rispetto alla legge attuale? I radicali ultimamente a Firenze hanno scovato – a detta loro – 29 strutture ricettive non in regola. Perché al di là della propaganda politica non si ha davvero il coraggio di indagare su tutte le strutture della chiesa, del volontariato, dello sport, delle case del popolo per scovare e perseguire eventuali abusi? O si è ingenui o in malafede. Lo scopriremo solo vivendo!

- OVVIA- SONO PARTITI ILAVORI DI PIAZZA SAN JACOPINO

Finalmente sono partiti i lavori. Su questo tema mi sto impegnando molto. Speriamo a fine settembre di poter inaugurare la nuova piazza. Come sapete, c’è l’idea di mettere al centro della rotonda una statua raffigurante la conchiglia del pellegrino come ricordo di San Giacomo (santo da cui prende il nome l’intero rione). Un gruppo di cittadini sta organizzando per il giorno dell’inaugurazione una marcia/pellegrinaggio a Pistoia per ricordare san Giacomo. Notizie prossimamente. Per che vuole saperne di più visitate il blog dell’amico Marco Zecchi: http://nonsolosanjacopino.blogspot.com/

INIZIATIVA “BUON NATALE A UN CARCERATO” (seguito)

La situazione nel carcere fiorentino di Sollicciano è sempre terribile. Anzi sta peggiorando e degradando sempre di più. Due suicidi dall’inizio dell’anno. Situazioni di sovraffollamento intollerabili. Un giorno qualcuno chiederà conto a tutti noi come mai non abbiamo messo in pratica questa straordinaria e impegnativa opera di misericordia: occuparsi dei carcerati. Nel numero scorso di Frammenti ho lanciato l’iniziativa di collaborare con il carcere minorile. Tre le piste possibili: iniziare una corrispondenza epistolare con un ragazzo, comprare i gelati prodotti dal laboratorio di gelateria, andare a visitare i carcerati. Qualcuno si è fatto vivo rispondendo all’appello. Ma sono ancora pochi. Servono altre adesioni. Mi raccomando è importante. Per iniziare questo cammino, vi segnalo che il giorno 21 febbraio dalle 15,30 fino alle 17,30 visiterò il carcere minorile di via degli Orti Oricellari (angolo via della scala) con un gruppetto di persone. Chiunque voglia venire, me lo faccia sapere entro il 14 febbraio. Essendo un carcere, le visite devono essere previste e approvate dalla direzione. Per compilare la lista mi serve il vostro nome, cognome, indirizzo, luogo e data di nascita. I minori non sono ammessi (se non con l’autorizzazione scritta di entrambi i genitori). Serve la carta d’identità. Incontreremo il direttore e Paolo, responsabile dell’area educativa del carcere. Se ci sarà la possibilità incontreremo anche alcuni ragazzi in cortile. Vi aspetto. E’ un’esperienza che non vi lascerà indifferenti. Chi non potesse venire il 21 febbraio (capisco che le 15,30 è un’orario che non tutti si possono permettere) può sempre aderire alle altre idee proposte. A proposito: il 21 febbraio è il martedì grasso. Chi porta un po’ di frittelle e un po’ di cenci?

Vi aspetto in carcere

In alto i cuori

Massimo Fratini

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