Frammenti N°56

Dal 13 luglio 2009 (giorno del mio ingresso nel salone dei 200 da consigliere comunale) al 17 aprile 2014 (giorno dell’ultimo consiglio della legislatura) sono passati esattamente 1.739 giorni. Mi piace contare così il mio impegno di questi  5 anni perché in ogni singolo giorno ho sempre lavorato al servizio della mia città.

Questo incarico mi ha cambiato la  vita, non solo in termini di tempo, ma soprattutto nella consapevolezza che ho acquisito di quanto è importante ed entusiasmante  spendersi  per il servizio ai cittadini di Firenze. Quanti volti, quanti amici, quante sofferenze, quante aspettative. Un universo di mondi che non conoscevo e che mi hanno arricchito tantissimo. E’ molto di più quello che ho ricevuto rispetto a quello che ho dato.

Non sono più lo stesso di cinque anni fa. Le esperienze forti ti cambiano. Ti segnano. Ti temprano. In 5 anni ne ho vissute davvero molte. In questo periodo si è sposato mio figlio Damiano ( ho ricevuto Pina come figlia), si è sposato mio figlio Lorenzo (ho ricevuto  Sofia come figlia). E poi è nato Francesco, il primo nipote. Luce dei miei occhi e ondata di tenerezza. E’ cominciata una nuova stagione della mia vita. Più consapevole? Più responsabile? Non lo so! Quello che so è che la grinta e l’entusiasmo sono quelli di sempre. Anzi: sono aumentati. In questi anni insieme a me è cambiata l’Italia. Dai banchi del consiglio comunale ho potuto assistere e partecipare alla entusiasmante cavalcata che ha portato Matteo Renzi alla guida del governo.

E poi la politica. Se ripenso al mio impegno in consiglio comunale, scopro che sono state  molte le occasioni in cui ho potuto dare il mio contributo al bene comune.

Il lunghissimo e interminabile lavoro in piazza san Jacopino bloccato per mesi a causa del patto di stabilità, le tante assemblee per la raccolta differenziata che ha portato in pochi mesi al 78% di differenziata, , l’impegno per il nuovo regolamento per l’assegnazione degli impianti sportivi, per la riduzione delle tariffe delle mense dei ragazzi meno abbienti, la promozione dell’affido familiare, l’impegno nel carcere minorile,  l’emendamento che a portato un milione di euro a sostegno deglisfrattati,  le battaglie per il cimitero dei feti e per la chiusura dei negozi il 1° maggio.  E poi , da presidente della commissione bilancio, lo studio e l’attenzione ai “conti in ordine”. Non abbiamo mai avvallato provvedimenti che prevedessero coperture rischiose o  -peggio-  negative per chi ha meno. La lotta alla rendita, i servizi alla persona, il sostegno dei più deboli, la promozione della cultura sono sempre state le linee guida della mia azione politica. Mi sono entusiasmato nel lavorare a progetti, concreti, precisi, incisivi. Ma anche nel partecipare all’elaborazione delle grandi scelte strategiche per la città.

Al centro della mia azione politica ci sono sempre stati due fari: il sostegno dei più deboli e la promozione della famiglia   . Ripartire dagli ultimi per acquisire tutti un nuovo stile di vita.

Ho rimpianti? – Si qualcuno. Non sempre si riesce a fare il massimo. Ma l’impegno e l’entusiasmo non sono mai mancati.

Adesso si parte con una nuova campagna elettorale per Dario Nardella sindaco.

Conosco Dario dal 2005, quando collaboravamo insieme nello scrivere il regolamento per l’assegnazione degli impianti sportivi. Lui presidente di commissione, io resp Sport del Quartiere 1. Ho da subito apprezzato la sua serietà, la sua capacità di ascolto  la sua competenza.

Sento davvero mio lo slogan che ha scelto Dario  per la sua campagna elettorale “Firenze più di prima”. Più di prima l’impegno. Più di prima i progetti. Più di prima l’entusiasmo. Più di prima l’attenzione agli ultimi. Più di prima il sostegno alla cultura, ai senza lavoro, agli sfrattati, ai commercianti, alle speranze dei giovani.

Non COME prima, ma PIU’ di prima.

 

Duc in altum

 

Massimo Fratini

Ps. Fammi sapere la tua

E – se puoi – conferma la tua presenza per martedì 22 aprile

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